Mangiamo veramente così poca frutta e verdura?

Le linee guida per una sana alimentazione pongono l’obiettivo di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, con 80 grammi per porzione. Le statistiche dimostrano che l’italiano medio non consuma 5 porzioni al giorno ma comunque più di 400g.

Si legge spesso che solo una minima parte di italiani consuma la giusta quantità di frutta e verdura. Secondo i dati di EuroStat e Coldiretti, l’Italia è tra i paesi con la maggior produzione di frutta e verdura in Europa. È quindi vero che gli italiani consumano poca frutta e verdura ed esportano il resto della produzione?

Le linee guida pongono l’obiettivo a 5 porzioni al giorno con 80 grammi per porzione, ossia il fondo di un piatto medio di verdura, una mela, un’arancia, due mandarini o un grappolo d’uva. Ed è proprio qui che nasce la discrepanza. Se consideriamo il numero di porzioni, la media italiana è molto bassa. Ma se osserviamo i grammi totali ingeriti, la situazione cambia radicalmente. Infatti, la popolazione italiana ha un concetto di porzione di frutta e verdura più grande di quella standard e quindi dei canonici 80 grammi.

Uno studio italiano (Leclerq et al. 2009 Public Health Nutrition) ha evidenziato un consumo medio giornaliero pro-capite di frutta e verdura di 418 g/die considerando l’intera popolazione italiana, così distribuito:

  • Giovani: i bambini (3-9 anni) consumano 136 g/die di verdura e 134,3 g/die di frutta, gli adolescenti (10-17 anni) consumano tra 325,5 e 344,9 g/die di frutta e verdura;
  • Adulti (18-64 anni): i maschi consumano 232,6 g/die di verdura e 200 g/die di frutta mentre le femmine consumano 213,1 g/die di verdura e 216,5 g/die di frutta;
  • Anziani: in totale i maschi consumano ben 503,5 g/die suddiviso in 243,5 g/die di verdure e 260 g/die di frutta e le femmine un totale di 478,9 gr/die suddiviso in 210,6 g/die di verdura e 268,3 g/die di frutta).

Se dalla media si passa a vedere le singole distribuzioni, si osserva un quadro eterogeneo dato da combinazioni di consumi anche molto diversi tra loro. Ad esempio, il consumo di frutta e verdura è maggiore al Centro Italia, seguita dal Nord, con il Sud e le Isole come fanalino di coda. Se si va a rapportare il consumo in grammi per chilogrammo di peso corporeo, si osserva che i bambini di 3-9 anni consumano una quantità doppia rispetto agli adulti (Piccinelli et al. 2011).

Il consumo di frutta e verdura rappresenta il cardine della dieta mediterranea, fonti nobili di molteplici nutrienti con un effetto benefico sulla nostra salute. Dal essi il nostro corpo ricava minerali (es. potassio e ferro), vitamine (es. vitamina C, folati, vitamine del gruppo B, carotenoidi, tocoferoli) e fibre. Inoltre, sono alimenti che apportano sostanze non nutrienti (composti bioattivi) importantissime per mantenere il corpo in salute, non essenziali per la vita ma la cui assunzione è sempre più suggerita dalle società scientifiche per la loro azione antiossidante, antiinfiammatoria, antiproliferativa e per il ruolo svolto nella prevenzione di malattie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.

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