La dieta mediterranea

5

È ormai appurato che la dieta mediterranea possiede i migliori valori nutrizionali grazie al suo mix di sostanze che attivamente influenzano il nostro corpo.

Il 16 novembre 2010, l’Unesco ha iscritto la dieta mediterranea nella “Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Questo perché sempre più studi scientifici correlano l’adesione alla dieta mediterranea ad una minore causa di mortalità. Analizzando le ricerche, si evince che essa risulta essere un valido alleato nel contrastare numerose patologie quali il diabete, l’obesità, le malattie infiammatorie e autoimmuni, le malattie cardiovascolari e le patologie oncologiche e neurodegenerative. Esse, purtroppo sempre più protagoniste nelle società moderne, hanno in comune delle alterazioni del sistema immunitario e stati infiammatori cronici ed incontrollati, spesso causati da diete sbilanciate e non salutari.

La dieta mediterranea non deve essere vista come un semplice insieme di alimenti con lo scopo di fornire le calorie di cui necessitiamo, ma come un importante mix di sostanze che attivamente influenzano il nostro corpo. Gli alimenti che la caratterizzano sono ricche fonti di antiossidanti ed antiinfiammatori, apportano il giusto quantitativo di macro e micronutrienti e garantiscono la corretta diversità dei batteri che vivono in simbiosi con noi, mantenendo così il giusto funzionamento dell’organismo.

Team di ricercatori di tutto il mondo stanno analizzando minuziosamente gli alimenti della dieta mediterranea ed i risultati sono molto promettenti. La dieta mediterranea è infatti caratterizzata, tra l’altro, da:

  • Un apporto ottimale di grassi “buoni”, dato da un ampio consumo di pesce e olio di oliva, incrementando così l’utilizzo di grassi insaturi ed in particolar modo di Omega3, utili al mantenimento di livelli normali di trigliceridi nel sangue e di una normale pressione sanguigna e che contribuiscono alla normale funzione cardiaca;
  • Un elevato consumo di frutta e verdura, fonti di polifenoli, flavonoidi, terpenoidi, antociani, carotenoidi, vitamine e minerali, alcuni con attività antiossidanti e antiinfiammatorie. Nella frutta e verdura ritroviamo diverse vitamine tra le quali i) le vitamine del gruppo B, utili alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, al normale metabolismo energetico e al normale funzionamento del sistema nervoso e immunitario; ii) la vitamina C e la vitamina E, tra le cui molteplici funzioni spiccano quella di contribuire alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo;
  • Un miglioramento della complessità, e quindi composizione, dei batteri intestinali, grazie ad un elevato apporto di sostanze prebiotiche (amido resistente, inulina, frutto-oligosaccaridi) derivanti da frutta, verdura, legumi e cereali integrali. 

Negli ultimi decenni le abitudini alimentari dei paesi del bacino del mediterraneo ha sempre più perso l’antica identità alimentare che li caratterizzava. Si è osservata una costante diminuzione del consumo di frutta e verdura, i legumi sono stati sostituiti con un elevato apporto di cereali raffinati, il consumo di pesce ridimensionato per far posto alla carne rossa. Anche l’olio di oliva è stato in parte scansato per far posto a burro e margarine. A peggiorare la situazione è stato anche l’impoverimento nutrizionale degli alimenti, causato dalle moderne tecniche di coltivazione, conservazione e cottura degli alimenti. Tutto questo ha portato le popolazioni mediterranee a passare dall’essere le più longeve, da cui quindi prendere esempio, ad avere il più alto tasso di sovrappeso ed obesità in Europa, aumentando così il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, diabetiche, tumorali e neurodegenerative. Un cambio di abitudini alimentari è necessario per fornire quotidianamente al nostro corpo quel fantastico mix di sostanze che per millenni hanno alimentato la salute delle popolazioni del mediterraneo.